Caso Mills, Berlusconi: «Non commento, altrimenti direi cose molto gravi»

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Dailypain
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image

    Di Pietro: è regime, al processo tv di mezzo mondo, la Rai no
    The Economist: nonostante pil e Mills, Berlusconi sorride

    ROMA 19 febbraio) - «Se sono preoccupato per le ripercussioni della sentenza Mills? No, perché sono sicuro al 100% sull'appello» ha detto oggi Silvio Berlusconi parlando con i giornalisti in Transatlantico, alla Camera. «Non voglio commentare - aggiunge - altrimenti direi cose molto gravi: meglio di no». Il premier evita così di entrare nelle polemiche che si sono scatenate negli ultimi due giorni dopo la condanna a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese David Mills, condannato anche a risarcire 250mila euro alla parte civile presidenza del Consiglio. Il pm aveva chiesto per il legale inglese una condanna a quattro anni e otto mesi, sostenendo che Mills fosse «a libro paga» degli uomini Fininvest.

    Per il presidente del Consiglio il processo è invece sospeso, in attesa che la Consulta decida sulla legittimità costituzionale del Lodo Alfano. Il processo riguardava 600 mila dollari che sarebbero stati versati, attraverso il manager Fininvest Carlo Bernasconi, da Silvio Berlusconi perché Mills fosse testimone reticente nei processi alla Guardia di finanza e All Iberian. Un presunto versamento che risale al 2 febbraio del '98, ma che, secondo il pm, è entrato «nella disponibilità» del legale inglese il 29 febbraio 2000. Dunque il reato, per la pubblica accusa, sarebbe stato commesso poco più di due anni dopo. Un reato, di conseguenza, che dovrebbe cadere in prescrizione nel 2010.

    Di Pietro: governo di regime, al processo tutte le tv del mondo tranne la Rai. «Se l'avvocato inglese David Mills fosse stato assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari, quanti "Porta a Porta" ci sarebbero stati? E quanti giornali avrebbero messo questa notizia in prima pagina?»: lo dice il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, durante una conferenza stampa nella quale ha aspramente criticato il nuovo Cda della Rai e ha parlato di «killeraggio e totale controllo dell'informazione». Secondo Di Pietro, «siccome Mills è stato condannato, la Rai non ha mandato nemmeno una telecamera al tribunale di Milano. Così siamo stati costretti noi dell'Italia dei Valori a mandargli una cassetta con le immagini. Ma avrebbe potuto chiederle benissimo a tutte le altre televisioni, dalla Bbc ad Al Jazeera, perché le tv di mezzo mondo erano, invece, presenti in Aula. Tutti, tranne la Rai. Questo è un esempio di come ormai questo governo di regime controlli l'informazione».

    Brown: non commento. «Non commento un caso che riguarda il sistema giudiziario italiano» ha detto il presidente britannico Gordon Brown, rispondendo ad una domanda sul caso Mills nella conferenza stampa tenuta a Roma con il presidente del Consiglio. Brown ha però aggiunto che il sottosegretario del governo britannico con delega alle Olimpiadi, Tessa Jowell, ex moglie dell'avvocato inglese David Mills, «sta facendo un ottimo lavoro e continuerà a farlo».

    The Economist: nonostante pil e Mills, Berlusconi sorride ancora. «Per Silvio Berlusconi sarebbe potuta essere facilmente una settimana disastrosa, ma il primo ministro sorride ancora». Così il settimanale britannico The Economist sintetizza gli ultimi giorni nella vita politica italiana: dai dati negativi del Pil italiano e il processo di Milano a David Mills, alla sconfitta di Renato Soru in Sardegna e le conseguenti dimissioni di Walter Veltroni dalla guida del Pd.
    «Anzi, ancora meglio per Berlusconi - si legge nell'edizione in uscita sabato prossimo - Le dimissioni (di Veltroni) hanno distolto l'attenzione dai giudici di Milano che hanno condannato il suo ex consigliere di finanza offshore, David Mills, a quattro anni e mezzo di prigione per accuse di tangenti legate a Berlusconi». Le dimissioni di Veltroni sono state una «tacita ammissione» del suo «quasi totale fallimento come leader. Poco dopo la sconfitta alle elezioni nazionali, il suo candidato a sindaco di Roma è stato schiacciato. Il suo piano per cooperare con Berlusconi per portare a termine le riforme nell'interesse nazionale è stato spazzato via dal premier in modo umiliante».
    L'Economist cita anche il ruolo di Antonio Di Pietro e di Massimo D'Alema nel rendere più difficile la leadership di Veltroni e si chiede «chi potrà sostituirlo? L'ex ministro dell'Industria, Pierluigi Bersani, potrebbe risultare un po' troppo austero per gli elettori italiani. Molti elettori di sinistra vorrebbero vedere una faccia nuova, come un giovane e dinamico imprenditore in grado di prendere il posto del premier "tycoon". Il 51enne Soru sarebbe stato l'ideale, se non avesse preso una simile batosta».
     
    Top
    .
0 replies since 19/2/2009, 20:50   178 views
  Share  
.