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TORINO 20/02/2009 - Vagava per i prati del parco della Colletta, in stato confusionale. Ai poliziotti che l’hanno fermata, mentre camminava lungo le sponde della Dora, ha raccontato di essere stata vittima di un tentativo di strupro. Ma si era inventata tutto. A smentire la donna, una trentenne italiana già seguita dai servizi sociali quale delicato caso psichiatrico, il referto medico dell’ospedale Sant’Anna dove è stata accompagnata per la visita ginecologica. Nessuno stupro, secondo i medici, ma l’effetto di una fobia radicata, alimentata anche dai più recenti fatti di croncaca. «Dormivo da quattro giorni in un capannone all’interno del parco della Colletta, un branco di romeni ha tentato di violentarmi - avrebbe detto la donna agli agenti intervenuti in suo soccorso -, aiutatemi sono terrorizzata». Una richiesta di aiuto arrivata poche ore dopo la denuncia del marito che, non avendola vista rientrare in casa, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Dalla Questura, sulla vicenda, nessuna conferma e nessuna smentita. L’unica certezza resta l’esito del referto della visita ginecologica, che avrebbe escluso anche il tentativo di violenza denunciato dalla donna. Vittima del proprio terrore e non del branco di cui, forse, ha letto o sentito parlare da giornali e telegiornali.
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Torino, la denuncia di una donna: "Volevano stuprarmi al parco" |
