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I lidi si allargano anno dopo anno a spese delle aree pubbliche, la denuncia dell’associazione «Casa nostra»
CASERTA — Qualche giorno fa, con una lettera inviata a tutte le testate locali, un cittadino di Sessa Aurunca, Pasquale Mirante, aveva denunciato «la scomparsa delle spiagge libere» a Baia Domizia, puntando l’indice contro la carenza di controlli da parte degli enti preposti. Sulla vicenda, ora, prende posizione anche l’associazione dei consumatori «Casa nostra » di Caserta: «La denuncia risponde al vero — si legge in una nota — specie quest’anno. Effettivamente i lidi gestiti, anno per anno, si sono allargati a spese delle spiagge libere, comunque non pulite dalle Amministrazioni prima e durante il periodo balneare. Noi stessi abbiamo potuto constatare la veridicità di quanto lamentato dal signor Mirante a seguito di apposite telefonate, giunte allo sportello del cittadino della Cisas da parte di residenti e villeggianti. Urge un controllo in zona anche per verificare la regolarità delle autorizzazioni, le disposizioni ed i prezzi al pubblico.
Se, sinora, il Comune non ha provveduto ai controlli potranno sempre farlo la Capitaneria di Porto e le stazioni dei Carabinieri e della Guardia di Finanza». Sulla stessa linea il Codacons, presieduto dall’avvocato Maurizio Gallicola: «Ho raccolto anch’io delle lagnanze — dice — anche se non ho avuto ancora modo di verificare la reale entità del problema. Di certo le spiagge libere sono espressamente previste dalla legge e vanno in ogni modo tutelate: sarebbero quindi opportuni controlli annuali da parte degli enti e delle istituzioni preposte. Ma nel contempo, credo sia opportuno affrontare la questione a più ampio raggio, nell’ottica di un vero rilancio dell’economia del territorio. Ed in tal senso è indispensabile rimuovere, o quanto meno ritarare i vincoli ambientali che impediscono ai lidi in regola di offrire servizi adeguati alla clientela. Io frequento il litorale da più di 25 anni e non mi pare che siano stati fatti passi avanti: le strutture sono rimaste praticamente le stesse di allora, non c’è stata alcuna miglioria. Invece basta guardare a quello che è avvenuto sulla riviera romagnola, dove il peggioramento della qualità del mare non ha avuto alcun impatto negativo in termini di flussi turistici: perché i lidi sono stati trasformati in vere e proprie oasi dello svago e del divertimento. La gente li frequenta a prescindere dal mare, sono diventati la principale attrazione di quelle località ».
Il sindaco di Sessa Aurunca, Luciano Di Meo, che si divide con il suo omologo di Cellole la giurisdizione territoriale su Baia Domizia, asserisce di «non avere mai avuto, sino ad oggi, rimostranze dai cittadini a proposito delle spiagge libere». «In ogni caso — assicura — ci attiveremo da subito, anche con il supporto delle forze dell’ordine, per le verifiche del caso». Di Meo, tuttavia, coglie l’occasione per una levata di scudi a favore del suo territorio: «Ho l’impressione — dice — che Baia Domizia negli ultimi tempi abbia avuto critiche ingenerose ed eccessive dagli organi di informazioni. Che ci siano problemi da risolvere è innegabile: ma è sbagliato parlare solo del fenomeno dell’abusivismo a Pantano. Perché sono anche tanti aspetti positivi che non ricevono la giusta considerazione. Ad esempio, secondo i risultati delle ultime indagini condotte dall’Arpac, il mare è pulito. Ed anzi, il nostro è uno dei pochi tratti del litorale domizio e flegreo a non essere inquinato. Offrire un’immagine esclusivamente negativa oltre a penalizzare gli imprenditori, che stanno ricevendo danni ingenti, rischia di aprire la strada ai disegni di speculatori più o meno occulti. Non è difficile prevedere, infatti, che tutto questo contribuirà a far precipitare i prezzi degli immobili e delle attività commerciali».
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È una vergogna assurda.
A Baia Domizia (CE) i gestori di stabilimenti balneari si appropriano ingiustamente di pezzi di spiaggia libera.
VERGOGNA!!!
Più controllo 👮.
Baia Domizia: «scomparse le spiagge libere» |
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