Influenza A, centomila dosi di vaccino in freezer

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  1. Dailypain
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    Il grande flop: a Treviso e provincia solo uno su 5 si è sottoposto al test

    TREVISO. Diciamo tutta la verità. La colpa è anche - e forse soprattutto - dei mass media: giornali, televisioni, siti internet hanno passato l’estate a lanciare l’allarme sui rischi di una pandemia che rischiava di avvolgere tutto il pianeta. Con conseguenze disastrose: fabbriche chiuse, scuole deserte, paesi ridotti a fantasmi. Non è successo niente di tutto questo. Ma oggi ne conosciamo anche le ragioni, prevalentemente economiche.

    La famosa influenza A-H1N1 ha contagiato tre milioni di italiani mietendo 95 vittime. Nessuna pandemia, ma un grandissimo affare, soprattutto economico. Doveva essere vaccinato il 40 per cento degli italiani e per questo il ministro della Salute aveva promesso l’acquisto di 48 milioni di dosi di vaccino, poi ridotte alla metà.

    A primo picco trascorso, il risultato è modesto: si è vaccinata meno di una persona su cinque. Alle tre aziende sanitarie della provincia di Treviso sono state consegnate ai primi di novembre 112.500 dosi: ad oggi ne sono state somministrate appena 22.700, meno del venti per cento.

    Il grande flop ha proporzioni gigantesche. I vaccini sono rimasti nei congelatori dei laboratori degli ospedali e degli ambulatori medici. La percentuale più bassa di vaccinati si riscontra proprio tra medici, infermieri, operatori sanitari e forze dell’ordine che il ministero della Salute considerava persone ad alto rischio per la promiscuità di contatti. Meno del cinque per cento si è sottoposto a vaccino. In città le scorte di vaccini Novartis - contenuti in scatole bianche da dieci dosi con scritta viola e piccola striscia blu - sono nei laboratori della Madonnina, mentre in provincia la maggior parte è nei laboratori degli ospedali di Castelfranco, Montebelluna, Conegliano, Vittorio Veneto e Oderzo.

    Solo nell’Uls 9, il Ministero attraverso la Regione ne ha distribuiti 71.600, che doveva essere la prima di almeno tre tranches che, a questo punto, non arriveranno mai. Ne sono stati somministrati appena 11 mila. Nell’Usl 8 ne sono arrivati 22.800 e, a metà dicembre, ne sono stati somministrati 4700. Così nell’Usl 7: consegnati 18 mila, somministrati settemila.

    Considerando che dei 24 milioni di vaccini ne avrebbero dovuto arrivare nella Marca trevigiana almeno 320 mila (pari al 40 per cento della popolazione) si può dire che solo i trevigiani hanno buttato trecentomila dosi. Come dire: due milioni e mezzo di euro sprecati, su un totale complessivo speso dal governo italiano di 184 milioni (di cui 170 in congelatore).

    Quanto ad acquisti incauti, l’Italia è in buona compagnia: la Francia ha ordinati 94 milioni di dosi, la Germania 50 milioni, l’O landa 34, la Spagna 13 milioni. Per limitare i danni, l’Italia ora pensa di vendere i vaccini ai paesi del terzo mondo: ma a quale prezzo? E soprattutto: a quale fine, visto che il ceppo si sta modificando, è prossima la data di scadenza e nel continente nero si muore di fame, non di influenza.
     
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0 replies since 6/1/2010, 02:08   59 views
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