Scuola sarda, slittano le iscrizioni

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  1. Dailypain
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    Per le sole superiori rinvio al 27 marzo. Attese e contrasti sul riassetto per il 2010-2011

    SASSARI. Scuola sarda: tra poche ore si ricomincia e non mancano le novità. Per le iscrizioni alle superiori del prossimo anno ci sarà tempo sino al 27 marzo. Non c’è l’ufficializzazione, ma il ministero intende concedere una proroga. Vuole consentire agli studenti di fare una scelta ponderata. Soprattutto alla luce della rivoluzione alle porte: dal 2010-2011 ci saranno cambiamenti a raffica. Per elementari e medie resta confermata la scadenza del 27 febbraio.

    Ma, in attesa dei regolamenti per la Riforma Gelmini, nell’isola si riapre un dibattito rovente. Che vede sindacati e precari in prima fila. Uno dei nodi centrali resta il ruolo della Regione. «Entro il 31 dicembre scorso la giunta avrebbe dovuto subentrare allo Stato in una serie di funzioni predisponendo il disegno di legge sulla rete scolastica sarda - spiegano alla Cisl - Però non ci risulta sia stato fatto nulla».

    Programmi. L’esecutivo guidato da Ugo Cappellacci ha inserito nella Finanziaria un impegno preciso: approntare nei prossimi tre mesi il riassetto normativo dell’intero pacchetto su educazione-istruzione. Ma presidi, docenti, associazioni di familiari ricordano come tutte le Regioni italiane debbano procedere a un’altra incombenza: la riorganizzazione completa della rete, basata sulle esigenze territoriali.

    La Cisl. Un problema ancora diverso, quindi. Lo stesso su cui è mobilitata la dirigenza Cisl. Che di recente, proprio su questo punto, ha inoltrato una lettera al governatore, all’assessore Baire (in questi giorni all’estero) e al suo collega per la Formazione professionale. Scrive il segretario sardo del sindacato, Enrico Frau: «Nell’isola la situazione diventa preoccupante. La giunta, a 9 mesi dall’insediamento, non pare essere stata in grado di avviare a soluzione pressanti problemi. Anzi, il suo evidente immobilismo sta aggravando, in maniera forse irreversibile, il quadro pesante lasciato in eredità dalla passata legislatura». Di qui, per Frau, la richiesta di un «forte intervento». Che difenda «gli spazi di autonomia». E che recuperi «un’idea di scuola attenta ai bisogni e a un lavoro serenamente efficace per gli operatori». In un contesto del genere diventa non più rinviabile il piano di rete scolastica. Da far partire sin da settembre. Se non si vuole che un ritardo determini, secondo quanto rileva la Cisl, «conseguenze negative di grande portata».

    Novità. Sì, perché nelle lezioni del prossimo anno bambini e ragazzi sardi dovranno già vedersela con parecchie sorprese. In questi giorni il ministro sta limando gli ultimi particolari attraverso i regolamenti attuativi. Ma le linee guida per il 2010-2011 sono chiare. Eccole. L’idea di far iniziare l’a silo dai 2 anni e mezzo d’età dovrebbe consolidarsi. Alle elementari il ritorno alla figura del maestro prevalente riguarderà le future seconde classi e le nuove prime. Alle superiori verranno rivisti i percorsi di tecnici e professionali (non ci saranno più, per esempio, le vecchie Commerciali né le Industriali per la meccanica). Ridotti gli indirizzi. Rafforzate le aree scientifiche. Mutati gli orari. Incrementato lo studio delle lingue straniere. Mentre gli istituti d’arte diventeranno licei artistici, Classici e Scientifici verranno «riordinati».

    Commenti. Dal bisogno di vedere chiaro, dunque, lo slittamento dei termini per le iscrizioni. Un contesto che, per l’i sola, è oggi sotto l’esame dell’Ufficio scolastico regionale. «Ma dobbiamo ricordarci sempre di partire dalle effettive esigenze della nostra realtà territoriale», sottolinea il dirigente scolastico nuorese Bachisio Porru. E se Uil, Gilda, Snals e altri sindacati autonomi seguono gli sviluppi con attenzione, un monito arriva da Maristella Curreli: «Senza provvedimenti tempestivi rischiamo il caos», dice la responsabile nazionale del Cip, il Coordinamento degli insegnanti precari. Che, pensando ai docenti che rappresenta, chiarisce: «Con lo slittamento delle iscrizioni per le superiori a fine marzo avremo ritardi nelle piante organiche, nei trasferimenti, nelle assegnazioni provvisorie, negli incarichi di ruolo. E i più penalizzati, una volta di più, saranno i precari».

    La Cgil. Organico e strutturale l’attacco di Peppino Loddo, della Cgil. «Il piano strategico della giunta regionale costituisce il peggio del peggio - afferma il dirigente sindacale - Le premesse consistono nella distruzione del sistema d’i struzione pubblico». «Sarebbe bastato ripartire dal tragitto seguito nella precedente legislatura da Soru e dal suo esecutivo, fin dall’ottobre del 2005, per dare risposte efficaci da sottoporre al Consiglio per la definitiva approvazione - prosegue Loddo - Invece si assiste a un rovesciamento totale di linea, con la parificazione istituti statali-istituti privati e con il rischio di marginalizzare i primi a vantaggio dei secondi».

    Da qui, nell’impostazione del segretario regionale della Cgil per il settore, l’assoluta necessità di rivedere «un meccanismo che si è pericolosamente inceppato». «Non soltanto si accumulano ritardi e inadempienze - conclude Peppino Loddo - Le parole d’ordine contenute nei nuovi programmi regionali sono diverse dal passato e profilano un quadro per il futuro davvero preoccupante».
     
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0 replies since 6/1/2010, 02:40   93 views
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