Multe, una stangata per 10mila torinesi

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  1. Dailypain
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    Ogni impugnazione costa ora 38 euro: Il risultato temuto è che la maggioranza degli interessati ripiegherà sui ricorsi indirizzati al prefetto, rimasti gratuiti ma più insidiosi. E il mancato versamento dell'obolo obbligatorio, una volta arrivati sulla soglia dell'aula, comporta l´irricevibilità del ricorso

    Cornuti e mazziati, direbbero a Napoli. E lo diranno in molti anche sotto la Mole. Migliaia e migliaia di persone: per restare ai dati dell´anno scorso, almeno diecimila torinesi. Un esercito di automobilisti e di motociclisti di Torino e cintura, quelli che si sentono e si sentiranno ingiustamente colpiti dalle multe per presunte infrazioni al codice della strada e dalle sanzioni per violazioni di ordinanze e regolamenti comunali. Dal primo gennaio, infatti, le impugnazioni dei verbali davanti al giudice di pace si pagano. Con l´anno nuovo è scattato lo stop ai ricorsi gratuiti e esentasse indirizzati ai magistrati chiamati a valutare in prima battuta argomentazioni e memorie difensive. Un passaggio affogato nel mare di disposizioni della Finanziaria 2010 - il comma 202 dell´interminabile articolo 2 - impone il pagamento del "contributo unificato" e di un forfait per le spese, 38 euro in tutto.

    Solo l´anno scorso i giudici degli uffici di viale dei Mughetti, competenti per Torino e per 16 popolosi comuni dell´hinterland, si sono dovuti occupare di 30 mila opposizioni alle multe prese da cittadini motorizzati, pari a due terzi della massa di cause iscritte a ruolo. Nel 30-40 per cento dei casi, le medie torinesi degli ultimi anni, è stata data totale ragione ai ricorrenti. Molte altre volte le sanzioni applicate dai "verbalizzanti" - in prevalenza poliziotti municipali e provinciali, a seguire polstrada, carabinieri, questura e commissariati - sono state ridotte al minimo importo possibile, con sconti anche robusti. Ora chiedere che un "arbitro" esamini la documentazione, e le argomentazioni pro e contro, costerà quanto la multa base per i divieti di sosta ordinari, a Torino e dintorni una calamità. E non ci sarà più la convenienza a provarci, non davanti a un giudice di pace, sia che si abbiamo solide ragioni per smontare le tesi di civiche e affini, sia che si giochino carte difensive pretestuose.

    Il risultato temuto è che la maggioranza degli interessati ripiegherà sui ricorsi indirizzati al prefetto, rimasti gratuiti ma più insidiosi: la sanzione, quando le opposizioni non vengono accolte, è raddoppiata. Concretamente, per i pochi che non si lasceranno scoraggiare dal nuovo balzello, l´indicazione è quella di andare a pagare i 38 euro previsti in tabaccheria, allegando marche e ricevute alle istanze destinate al giudice di pace. Per versare l´extra richiesto, se non si dovesse scegliere di farlo subito, c´è tempo fino all´udienza. Ma il mancato versamento dell´obolo obbligatorio, una volta arrivati sulla soglia dell´aula, comporta l´irricevibilità del ricorso. E la moltiplicazione della sanzione per due, essendo prevedibile che dalla data della contestazione del verbale siano passati più dei canonici 60 giorni concessi per l´oblazione. Non è tutto qui. La stangata colpisce anche i lavoratori che si appellano alla Cassazione contro i licenziamenti, chi chiede decreti ingiuntivi per importi inferiori a 2.500 euro e chi impugna delibere condominiali
     
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0 replies since 6/1/2010, 04:59   47 views
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