Lapo Elkann: «Voglio essere ebreo»

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    «Io presidente della Fiat? Dovrebbero cambiare troppe cose per uno con le mie idee»

    MILANO - Un incontro a New York. E un'intervista un po' particolare. Perché a fare le domande è Jovanotti, a rispondere è Lapo Elkann. E le sorprese - pubblicate per la storia di copertina di GQ - non mancano. «Voglio essere ebreo - annuncia Lapo. - Io sono ebreo per parte di padre, quindi per la tradizione giudaica devo fare un percorso di conversione - che ho appena cominciato - se voglio esserlo totalmente. Sai perché? Perché quando ho avuto delle difficoltà, alcuni rabbini mi hanno aiutato senza addossarmi sensi di colpa, ed è stato un vero aiuto. Ultimamente sto scoprendo la bellezza delle tradizioni religiose e voglio approfondire quella alla quale mi sento istintivamente più vicino».

    FIDUCIA - «Non credi anche tu che questo sia un momento pieno di potenzialità?», gli chiede Jovanotti. «Assolutamente sì - è la risposta di Lapo - oggi sono crollate tante sicurezze del passato e c'è apertura verso nuove idee e bisogna dargli fiducia, cosa che in Italia non si riesce a fare. I bambini crescono pensando che il merito non conti nulla e i potenti non fanno niente per cambiare questo stato di cose. Con me lavorano ragazzi che vengono da famiglie normalissime ma che hanno talento, "Italia Independent" non è un club di figli di papà e non la sto facendo con i soldi della holding di famiglia».

    FIAT - Perché non sei il presidente della Fiat? «Dovrebbero cambiare troppe cose perché ci siano le condizioni che permettano a uno con le mie idee di essere in quel posto». Che cosa faresti come prima cosa se diventassi sindaco di una cittadina? «Aiuterei la scuola e i servizi agli anziani. Il futuro e la memoria, i nostri patrimoni più preziosi. Farei politica solo se facessimo un partito nuovo io, te e Valentino Rossi».

     
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  2. Dailypain
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    Roma, 24 agosto 2009 - Perché non sei presidente della Fiat? "Dovrebbero cambiare troppe cose perchè ci siano le condizioni che permettano a uno con le mie idee di essere in quel posto. Però devo dire che in Fiat ho lavorato con un bel gruppo di persone e insieme abbiamo fatto dei cambiamenti, la 500 è figlia di quel gruppo, come lo è la sponsorizzazione del team campione del mondo in MotoGp, tutte cose che hanno rinnovato l’immagine del marchio". A parlare è Lapo Elkann, rispondendo alle domande di un insolito intervistatore, Jovanotti.

    La chiacchierata newyorkese tra il cantautore e l'erede della famiglia Agnelli è la storia di copertina del prossimo numero di 'GQ'. Un lungo excursus sul giovane manager che, Lorenzo definisce "un outsider, una rockstar senza la musica" a cui "in tanti gli vogliono bene''.

    Lapo Elkann spiega che stiamo attraversando è un momento pieno di potenzialità: "Oggi sono crollate tante sicurezze del passato e c’è apertura verso nuove idee e bisogna dargli fiducia cosa che in Italia non si riesce a fare, a differenza di qui in America". In Italia, racconta, c’è bisogno di "un ricambio generazionale nei luoghi di potere" e di un cambio di mentalità perchè "abbiamo un grande problema, la disonestà".

    "I bambini crescono pensando che fregare gli altri sia il modo per avanzare - continua Elkann rispondendo ai quesiti del cantante - che il merito non conti nulla e i potenti non fanno niente per cambiare questo stato di cose. In Italia nei luoghi di potere ci sono i soliti di sempre, quelli che non lasciano venire fuori le cose positive perchè hanno paura di perdere la loro capacità di controllo. Con me lavorano ragazzi che vengono da famiglie normalissime ma che hanno talento, Italia Independent non è un club di figli di papà, è una storia vera, una cosa che mi rappresenta nel suo spirito libero e non classista. E non la sto facendo con i soldi della holding di famiglia, ma cercando nuove risorse altrove, costruendo nuove relazioni".

    Lapo rivela anche perchè si sia tatuato la stella di David sul polso "poco tempo fa". ''Voglio essere ebreo - dice -. Io sono ebreo per parte di padre, quindi per la tradizione giudaica devo fare un percorso di conversione, che ho appena cominciato. Quando ho avuto delle difficoltà, alcuni rabbini mi hanno aiutato senza addossarmi sensi di colpa, ed è stato un vero aiuto''.

    "Ultimamente sto scoprendo la bellezza delle tradizioni religiose e voglio approfondire quella alla quale mi sento istintivamente più vicino", puntualizza il rampollo di casa Agnelli. Un po' come lo zio Edoardo. ''Era una persona splendida - prosegue -, mi manca tantissimo, si stava bene con lui, soffriva il ruolo che gli era imposto dal cognome e ha fatto di tutto per essere libero. Essere libero e il mio desiderio più grande, ma voglio realizzarlo senza farmi male, anzi volendomi bene, perché così posso essere una risorsa per gli altri''.

    Quanto alla vita privata Lapo dichiara che avrà un figlio "solo quando sarò sicuro di poter essere un buon padre, non uno di quei padri che hanno carriere pazzesche e costruiscono imperi però non si sanno far amare dai loro figli e finiscono per sbagliare tutto. Quando Edoardo è morto, mio nonno Gianni è invecchiato di colpo di vent’anni. Mio nonno è stato un uomo eccezionale, con un talento senza pari, con me è stato fantastico e di grande ispirazione, ma la mia fortuna è stata essere suo nipote e non suo figlio".

    "Mio padre invece - continua Lapo - è un ottimo padre, si è sposato quattro volte ma io e lui abbiamo un rapporto bello, lui per me c’è, non l’ho mai sentito distante, da lui non mi sono mai sentito giudicato. Mi ascolta ma non mi giudica, rispetta le mie scelte".
     
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1 replies since 24/8/2009, 22:05   30 views
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